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Ora a Manchester siamo meno simpatici

MANCHESTER – “Simpatco italiano, simpatco napoletano”, questo è stato leitmotiv che ci ha accompagnato per tutta la giornata di ieri. Dall’arrivo in aeroporto sino all’ingresso del bellissimo Etihad stadium, nella tipica maschera mesta e umida dei britannici si è stampato un sorriso beffardo con una inusuale ironia celante quasi compassione: “Simpatco italiano, Simpatco napoletano”.
Lo steward all’uscita del gate, un paio di kids nel trenino che ci ha portato nella city, il commesso del CityStore, la cameriera al ristorante, un bobby, un venditore di sciarpe abusivo ecc. ecc., tutti ad accoglierci con questa espressione. Abbiamo suscitato simpatia, forse anche pena, perché era ben chiaro a tutti che il Napoli non avrebbe potuto mai opporsi all’armata di Mancini. Aronica si sarebbe liquefatto al cospetto del piccolo Romario-Aguero, Cannavaro sarebbe naufragato contro il fenicottero Dzesko e Campagnaro avrebbe dovuto chiedere il cambio dopo 5 minuti a causa delle finte di Silva e Nasri. Per non parlare poi del duello impari tra DavideGargano e GoliaTourè e quelli tra la possente difesa inglese e il piccolo, minuscolo attacco napoletano. Qui, prima della partita, erano tutti convinti che ci sarebbe stato un massacro, una inevitabile carneficina. I miliardi arabi avrebbero fatto poltiglie del fair-play di Aurelio.
E allora quel “Simpatco napoletano” era la logica conseguenza di chi sa di essere il più forte ed è convinto che non ci possono essere altri risultati se non la schiacciante ed umiliante vittoria. E se vogliamo dirla tutta, questa convinzione ha serpeggiato anche negli animi di tanti nostri ottimisti compatrioti:”che ci vai a fare in Inghilterra, sarà come a Barcellona, t’intossichi solo, noi c’abbiamo Aronica, loro Kolarov…”. Ma la bellezza di questo gioco sta proprio nel non essere mai scontato e che le somme si traggono alla fine.
La partita è stata preparata alla perfezione dallo zio Walter, poi, la grinta, la determinazione e l’orgoglio dei ragazzi hanno fatto il resto. Un esordio in Champions così, nessuno poteva mai prevederlo, soprattutto gli “allegri” inglesi che, mano mano che trascorrevano i minuti, ci hanno considerato sempre meno simpatici o “simpatci”. Il muro difensivo ha retto le sfuriate iniziali dei loro formidabili attaccanti e con il passare del tempo, il nostro centrocampo ha saputo sempre più contenere e ripartire, sino a trovarsi in vantaggio di un gol e il pallino del gioco in mano. Dispiace perché davvero si poteva concretizzare una impresa storica, dispiace perché il loro pareggio è arrivato sul solito calcio da fermo quando ormai i giganti britannici non ne avevano più. Ma come dicevo, il calcio è bello proprio per questo. Quando meno te lo aspetti, accade l’imprevedibile. E da ieri, cosa che non avrei mai pensato, gli inglesi mi stanno più “simptci”.
Sono orgoglioso di questa squadra e mi riempie il cuore sapere che lotteremo ovunque, al di la del risultato. Mi riempie di gioia sapere che non saremo noi  la cenerentola europea come tanti avevano pronosticato, bensì, coloro che negli ultimi anni, per vincere, hanno dovuto vendere qualche pozzo di petrolio. D’accordo, non esaltiamoci troppo, è solo la prima, ma lasciatemelo dire, io amo questo gruppo(lo stesso da anni) e sono sicuro che da qui sino alla fine, noi saremo lì a lottare per vincere senza esclusioni di colpi e magari diventando sempre più antipatici.
Grazie ragazzi, e ora sotto con il Diavolo.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.

Gianluigi Trapani

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