Un bel ritratto del magazine francese: «Un calciatore completo, eccezionale in fase difensiva e in grado di ribaltare benissimo l’azione».
Un ritratto
«Tutte le orchestre si basano sui percussionisti, su qualcuno che dia ritmo alla melodia e aiuti gli altri musicisti, normalmente più talentuosi, a mantenere alta la qualità della sinfonia». Si apre così un bel pezzo di So Foot su Allan, probabilmente il miglior calciatore per rendimento nella stagione del Napoli. La figura di Allan viene equiparata, appunto, a quella del percussionista. Solo che Allan è e dà qualcosa in più: «Può arrivare al punto giusto nel momento giusto per recuperare la palla, ma poi fa anche partire la controffensiva, è una chiave importante della fase offensiva. È un guerriero versatile. Anche grazie a lui, Sarri è riuscito a superare indenne il grave infortunio capitato a Ghoulam: con il brasiliano in queste condizioni, il Napoli ha potuto spostare la costruzione del suo gioco sul lato destro».
Ci sono le parole di uno dei primi allenatori di Allan, Dorival Jr: «Avevo a disposizione un centrocampo incredibile: Allan, Alex Teixeira, Souza e Philippe Coutinho. Allan era il migliore nella fase di recupero del pallone, ma soprattutto aveva una forza enorme di forza di volontà. Era un leader silenzioso».
L’essenziale
Secondo la lettura di So Foot, il Napoli non può prescindere da Allan. È una questione tattica, di impatto nel gioco: «La pressione incessante della squadra di Sarri, la sua fluidità, dipendono soprattutto dal centrocampista brasiliano. Il suo modo unico di coprire gli spazi, la sua capacità di sporcare le linee di passaggio come di ribaltare l’azione, lo rendono essenziale nei meccanismi del Napoli. Si tratta di un calciatore completo, e l’unico che sembra non riuscire a notare la sua crescita è il ct del Brasile Tite. Non lo ha mai convocato, ora ha tre mesi per dimostrare il suo valore in chiave Mondiale. Un eventuale scudetto potrebbe aiutarlo, in questo senso…».