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Gli juventini e il Napoli, tocca a Marotta: «Olanda 74? Noi come l’Italia, conta vincere»

Ennesima puntata della stessa media opera: Marotta risponde alle parole di Sarri sul Napoli (non sulla Juventus), secondo la retorica juventina della vittoria come unico obiettivo, mezzo e fine.

Gli juventini e il Napoli, tocca a Marotta: «Olanda 74? Noi come l’Italia, conta vincere»

Sette giorni dopo

Una settimana fa pubblicavamo questo pezzo. Titolo inequivocabile: “Uno juventino al giorno parla del Napoli. Pjanic: «Potevano vincere l’Europa League”. Una settimana dopo, possiamo registrare che nulla è cambiato. Il Napoli non parla della Juventus, uno juventino parla del Napoli. Si va ad oltranza. Dopo la partita di Cagliari, per esempio, Insigne ha spiegato che «il Napoli non deve pensare alla Juventus». E Sarri ha parlato in un certo modo della sua squadra riferendosi all’Olanda del 74, glissando ogni tipo di discorso sui bianconeri.

A loro volta, i tesserati della Juventus non la pensano proprio così. Al netto delle interviste giornaliere, ieri è toccato a Marotta ribadire i concetti che rappresentano la base della comunicazione e della narrativa tipica del club campione d’Italia. Niente di nuovo, ma è sempre bene rimarcare certe posizioni, certe distanze. L’ad bianconero, ospite al Teatro Regio per ricevere il premio “Sportivo piemontese dell’anno”, è stato incalzato da una domanda sulle dichiarazioni di Sarri – quelle sull’Olanda in cui la Juventus non c’entra nulla, se non velatamente. Questa la risposta di Marotta: «Se loro si sentono l’Olanda, la Juventus è l’Italia, che è pluridecorata per Mondiali conquistati. È tra le leggende del calcio mondiale e noi cerchiamo di imitare questa squadra».

Secondo carico: «Conta arrivare in fondo ed essere vincitori. Giocare bene o male è una cosa complementare. Se il Napoli vincerà lo scudetto, lo avrà meritato per aver fatto un punto in più di noi, indipendentemente dall’aver giocato meglio».

Il solito, grazie

E infine, il jolly delle tante competizioni, utilizzato da Pjanic e Allegri negli ultimissimi giorni: «Noi adesso non dobbiamo guardare la classifica ma agli impegni che ci aspettano da qui a un mese, e in competizioni diverse. Lo spirito è sempre quello, entrare in campo per vincere, poi i conti si fanno alla fine. Lo scontro diretto con il Napoli sarà importante ma non fondamentale. Da qui alla fine ci sono tanti punti a disposizione, tante partite scontate che possono rivelarsi difficili e chiudersi con risultati inaspettati».

Come sapete, ognuno di noi può giudicare come crede queste parole, in base al proprio schieramento idologico-calcistico. La solita, infinita e anche un po’ stucchevole faida tra resultadisti belgiuochisti, nulla di nuovo sotto il sole. Però, non possiamo esimerci dal sottolineare ancora quanto sottolineato una settimana fa. C’è un rapporto strano tra la Juventus, i media e il Napoli. In realtà, le dinamiche e il commento a queste dinamiche potrebbero essere copincollate volta per volta: il Napoli non parla della Juventus, se non velatamente, la Juventus risponde in maniera diretta rimescolando in frasi similari i punti della sua ideologia. Che si può riassumere nel motto “Vincere è l’unica cosa che conta”, e non importa come – ovviamente, si parla di campo. Appuntamento al prossimo giro, che tanto non dovrebbe essere molto diverso.

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