Sul letto, schedina alla mano, le partite ascoltate e non guardate schedina alla mano. E la speranza della felicità per un gol del Napoli, nei miei e nei suoi occhi.
Felicità condivisa
Non ricordo il giorno preciso, ero molto piccolo. Sono del 1975 e saranno stati i primi anni 80, sicuramente dopo il mondiale di Spagna (quando ho scoperto il calcio e la TV a colori). Era una delle tante domeniche pomeriggio in cui mio padre si metteva a letto, con la radio di fianco a sentire le partite. Ovviamente, schedina alla mano. Così decisi di mettermi anche io di fianco a lui e aspettare quel momento in cui il Napoli segnava per esultare e vedere la felicità nei suoi occhi. Da quel momento divenne anche la mia di felicità. Per sempre. Forza Napoli.
Giovanni Friscia ilnapolista © riproduzione riservata