Quinti in classifica, a quattro punti dalla vetta, in condominio con Roma e Milan. Eppure c’è l’amaro in bocca. È inutile negarlo. Almeno in campionato. Tanti i punti perduti. Soprattutto a Verona e in casa col Parma. Ieri un pareggio che su un campo ostico come quello del Cagliari ci può stare. Ma il Napoli non riesce a vincere le partite che non domina. Ed è un problema.
Ieri abbiamo fatto un turnover moderato. Fernandez ha giocato bene al centro della difesa, ma bisogna riconoscere che le punte avversarie non erano granché, quindi test non attendibile. A centrocampo Dzemaili ha palesato le difficoltà di sempre. E Mazzarri, non a caso, ha chiesto di Cavani di rientrare di più.
Certo, poi ci sarebbe il capitolo Cavani. E quello Lavezzi. Il centravanti attraversa una fase di appannamento, non sembra lui, non lotta su ogni pallone. Lo scorso anno si sarebbe avventato come un rapace sul tiro di Maggio respinto dal portiere e l’avrebbe messa dentro; ieri è rimasto immobile al centro dell’area. Che cos’abbia non è dato sapere. Di certo il fraseggio con Lavezzi lascia molto a desiderare, per non dire che latita del tutto. Il Pocho ha giocato la sua partita, ma evidentemente Mazzarri gli aveva chiesto qualcosa di diverso. C’è qualcosa che non sappiamo, secondo me.
Comunque non c’è tempo di rifiatare. Mercoledì arriva l’Udinese capolista ed è una partita molto importante. Bisognerà tornare a giocare ai nostri ritmi abituali, a cento all’ora, altrimenti ci facciamo male. E magari non sarebbe male che i tre là davanti riprendessero a giocare come sanno. Vincere significherebbe tanto. Quest’anno il Napoli non ha mai sbagliato gli appuntamenti che contavano. Speriamo bene.
Il Napoli non vince le partite che non domina
Massimiliano Gallo ilnapolista © riproduzione riservata