Ci sono poche, pochissime cose da dire, dopo aver visto un Napoli così. Me ne vengono in mente due, in un po’ più di parole. Federico Fernandez, 22 anni, su cui fino a ieri nessuno avrebbe puntato un euro, che è entrato nella storia con una doppietta al Bayern Monaco, la squadra più forte del girone. Morgan De Sanctis, 34 anni, che con quel piede toglie dallo specchio della porta il 4-2, e che è l’anima fortissima di questa squadra.
Sono tremendamente fiera di questo Napoli, stasera, tremendamente. E pronta a sparare a vista al primo che osi criticarlo. Perché non c’è fortuna, forma fisica, sostituzioni, schema, rimpallo fortunato, protocollo sanitario o circostanza occasionale che tenga: questa è una squadra che è sempre capace di stupirci, per quanto ci mette dentro ad ogni partita. Insomma, per la prima volta sono contenta di una sconfitta per un gol soltanto, anche perché il pareggio non avrebbe cambiato le cose. E allora sono contenta che ci andremo a giocare tutto al San Paolo, contro il Manchester. Perché sono queste le partite che mi emozionano di più, quelle all’ultimo sangue, dove ci si gioca tutto, a partire dalla faccia e, soltanto dopo, i tre punti necessari per andare avanti.
Perciò ho deciso in questo istante: fino al 22 novembre non mi frega niente di niente, penso solo a quella partita, ad esserci. Il campionato, in confronto, mi sembra la mensa dei poveri, anche se sono fermamente decisa a raggranellare persino le briciole. Ma il Bayern ha subito 6 gol in tutta la stagione e la metà li abbiamo segnati noi. Tu intiendes? Bè, io francamente intiendo sì.
In ultimo, sono tremendamente fiera del Napolista, oggi. In tutta questa giornata, vissuta con la solita ansia e anche un po’ di paura, l’unica cosa che mi ha tenuta viva tutto il tempo è stato il Napolista. Agata, di primo mattino, ci ha raccontato l’aria che si respirava lassù. Trapani non ha mai smesso di aggiornarmi via sms. Gli amici su Facebook, conosciuti qua sopra hanno fatto cerchio compatto come non mai e ci siamo tenuti strettissimi. Siamo stati tutti vicini, legati da un affetto forte, grandissimo. Ma sono stati Antonio Coppola e Peppe Napolitano a farmi il regalo più grande. Intorno alle 19.30 mi è arrivata una mail, con la foto del mio libro e, sullo sfondo, il campo dell’Allianz. Mi hanno portata con loro per tutto il viaggio, me e te, Mimmo. Bè, è stato come stare là. Una cosa grandissima. Epocale, proprio. Mi ci sono commossa, io, su quella foto. Grazie, ragazzi, siete stati grandi. E siete amici miei. E Forza Napoli. Sempre!
Ilaria Puglia