C’è qualcosa che non va. E l’avverte dentro di sé, Edinson Cavani. L’umore, innanzitutto, non è dei migliori. Dopo nove giornate di campionato si ritrova con soli 4 gol all’attivo e con un rendimento poco confortante. Il calo dell’uruguaiano, dunque, apre a un’analisi più dettagliata, che va oltre la concretezza sotto rete. Lui ce la sta mettendo tutta, anche all’Allianz Arena ha corso tanto, ma senza un risultato apprezzabile.
Intensa estate – La Coppa America ha restituito al Napoli un giocatore mezzo acciaccato e al limite del dispendio di energie. L’infortunio al ginocchio, patito contro l’Uruguay nello scorso mese di luglio, ne ha complicato il rientro a Castelvolturno. Per forza di cose è stato costretto ad accelerare i tempi del recupero: mai e poi mai Mazzarri avrebbe voluto privarsene per l’esordio in Champions.
E allora, Cavani ci ha dato dentro senza soste, dividendosi tra campionato, Champions e viaggi in Sudamerica per rispondere alle convocazioni dell’Uruguay. E lo stress lo ha logorato abbastanza. Sul piano fisico, anche a Monaco di Baviera è apparso fuori fase: tanti i passaggi sbagliati e poca partecipazione al gioco.Main questo caso c’è un aspetto che va chiarito.
Fuori posizione – Negli ultimi tempi, le innovazioni tattiche di Mazzarri lo stanno penalizzando più del dovuto, lo tengono lontano dall’area di rigore o, quanto meno, lo costringono a continui allunghi per accompagnare le ripartenze.
É accaduto a Cagliari, quando gli è toccato tenersi basso per controllare Daniele Conti, la fonte del gioco avversario. Una decisione che non ha convinto nessuno se non il solo allenatore che nel dopo partita ne aveva esaltato la prestazione. Ed è successo anche mercoledì notte, all’Allianz Arena. Stavolta, gli è toccato seguire Boateng, sulla fascia, agendo praticamente come un esterno di centrocampo.
E i numeri distribuiti dall’Uefa, nel dopo partita, hanno data l’esatta dimensione della sconfitta: il Napoli ha segnato due reti su palla inattiva e ha tirato una sola volta nello specchio della porta (conclusione di Lavezzi respinta Neuer).
Arriva la Juve – Di Cavani non sono pervenute nuove. Probabilmente, con lui in forma, la gara avrebbe potuto prendere un’altra piega.
Ma prima la condizione fisica e poi il doversi adattare in un nuovo ruolo, non l’hanno aiutato di certo. Le motivazioni, tuttavia, sono dietro l’angolo. Domenica sera, il San Paolo aprirà per un’altra grande sfida. Stavolta si gioca per l’alta classifica nello scontro diretto contro la Juve. L’avversario è particolare, perché gli ricorda la tripletta, strepitosa, da lui rifilata ai bianconeri nella passata stagione. E Mazzarri conta proprio sulla straordinarietà dell’evento per ritrovare il suo cannoniere. Si potrà fare a patto, però, che gli permetta di giocare nel proprio ruolo.
Gazzetta dello sport riportato da calcionapoli1926.it