Le parole in conferenza stampa non fanno onore alle capacità matematiche di Allegri. Che proprio in questa stagione ha una differenza di partite molto esigua con il Napoli di Sarri.
Le parole in conferenza
«Noi giochiamo 57 partite l’anno, gli altri escono da tutto a novembre». C’è un fondo di verità, nelle parole di Massimiliano Allegri in conferenza stampa, subito dopo Juventus-Napoli. Ma c’è anche qualche imprecisione matematica, e temporale.
Iniziamo da quel “novembre” buttato lì a caso: nelle sue quattro fantastiche stagioni sulla panchina della Juventus, il tecnico livornese ha sempre superato il turno autunnale delle coppe europee. Solo che la stessa cosa è successa anche al Napoli, tutti gli anni. Il Napoli non è mai uscito a novembre, tantomeno dalla Coppa Italia. Limitandoci al triennio di Sarri, il Napoli è stato eliminato due volte ai quarti e una volta in semifinale di Coppa Italia. In Europa, invece, la squadra azzurra ha passato una volta il girone di Europa League, una volta quello di Champions ed è uscito al primo turno ad eliminazione diretta dell’ex Coppa Uefa. Due volte a febbraio, una a marzo. Novembre è un’esagerazione, va presa come tale. Quindi non è aderente alla realtà.
Tre partite in più
Anche il numero di partite non costituisce una prova del tutto a favore di Allegri. Nella stagione 2015/2016, la Juventus ha giocato 52 partite contro le 48 del Napoli. In più, la Supercoppa e le tre della fase finale di Coppa Italia (il Napoli fu eliminato dall’Inter, i bianconeri batterono i nerazzurri in semifinale e il Milan in finale).
Nella stagione 2016/2017, la differenza più ampia: Napoli e Juventus si affrontano in semifinale di Coppa Italia, vincono i bianconeri che poi vinceranno l’ultimo atto con la Lazio. In Europa, Sarri è eliminato dal Real Madrid e Allegri vola fino a Cardiff, dove sarà sconfitto proprio dalla squadra di Zidane. Contando anche la Supercoppa, sono 7 partite in più. Una bella differenza, va riconosciuto al tecnico bianconero.
Che però ha ragionato per accumulo. Perché la differenza, quest’anno, non c’è e non ci sarà. La Juventus ha giocato (e perso) la Supercoppa in estate, ma il Napoli ha affrontato il Nizza nel (doppio) preliminare di Champions League. Quindi, fanno 38 partite di campionato per entrambe, 10 partite europee per entrambe più Coppa Italia e Supercoppa. Totale: saranno 53 a 50 il giorno 20 maggio, quando si assegnerà lo scudetto più incerto degli ultimi anni. È questo il paradosso (nervoso) di Allegri: rischia seriamente di perdere il titolo proprio nell’anno in cui la differenza di partite giocate è più esigua. Forse è proprio questa ansia a fargli sballare i calcoli.