È stato perfetto in conferenza. Del resto ha sempre detto che dev’essere la società a farsi sentire in certe occasioni. Società che invece non ha detto nulla
Una conferenza stampa perfetta
È stato bravo Maurizio Sarri. Tutti lo aspettavano al varco dopo la sconfitta di oggi e soprattutto dopo la partita di ieri sera. L’allenatore ha mostrato un aplomb inglese, ha persino sfoderato una battuta a Titti Improta la giornalista di Canale 21 con cui aveva avuto una battuta infelice a Milano (“Calma con la domanda che l’ultima volta io e te abbiamo combinato un bel casino”). Ha voluto fortemente parlare esclusivamente della prestazione di Firenze. Ha detto che se pure avesse influito quel che è successo ieri sera, vorrebbe dire che «è un altro limite nostro. Oggi non abbiamo saputo reagire alle difficoltà». E ha parlato di difficoltà del campo: l’espulsione di Koulibaly e il gol di Simeone.
La voce della società non si è sentita
Chi lo aspettava al varco per far partire la cantilena sul piagnisteo, è rimasto deluso. È stato ferreo. C’è anche un’altra componente. Un vecchio cavallo di battaglia dell’allenatore del Napoli. Dev’essere la società a metterci la faccia. Lui allena e parla del campo, e risponde per quel che la squadra fa in campo; al resto, a quel che accade fuori dal campo, deve pensarci la società. Lo disse in maniera plateale un anno e mezzo fa – quasi due stagioni calcistiche fa – al termine di Genoa-Napoli quando si rifiutò di commentare l’arbitraggio e disse che farlo era compito della società.
«In Inghilterra è diverso»
Maurizio Sarri evidentemente non ha cambiato idea. Sa benissimo – è impensabile il contrario – quanto hanno influito i fatti di ieri sera. Ma è compito del club. È il club a dover farsi sentire, l’allenatore si può poi inserire in scia. Ma non può coprire più ruoli. In conferenza ha ricevuto quattro domande sul tema, e il massimo che ha scucito è che «tutto prima o poi finisce nella vita», che «in Inghilterra ogni anno vince una squadra diversa e che alla fine se il sistema si impoverisce si impoveriscono anche i ricchi».
Maurizio Sarri ha sfoderato una lucidità disarmante. Sia nella disamina della partita (lo fa spesso, diciamo anche quasi sempre) sia nella linea che si era dato dopo la partita di ieri sera. È stato perfetto nella comunicazione. Ed è giusto che in una situazione come quella di ieri sera, così grave, che ha condizionato il campionato e compromesso la vittoria dello scudetto, sia il Napoli società a dover far sentire la propria voce. Napoli che invece fin qui non ha detto una sola parola.