«Sarri ha lasciato intendere che l’Europa non gli interessasse, eppure le Coppe ci hanno fatto crescere sia nel ranking sia nel numero di tifosi»
Le Coppe e il futuro
«Io non avrei mollato le coppe europee. Contro il Lipsia abbiamo perso l’andata perché alla vigilia lui aveva lasciato intendere che dell’Europa gli importava poco o niente. Dichiarazioni che potrebbero aver smontato i giocatori. Poi, a Lipsia, abbiamo dimostrato di poter vincere ma non è bastato. Le Coppe ti fanno crescere nel ranking Uefa ed è bello che negli ultimi anni abbiamo scavalcato club come il Milan, la Roma, l’Inter. Questo ci ha consentito di crescere anche come seguito, siamo cresciuti come tifo del 27 per cento. In questi anni col lavoro che abbiamo fatto siamo arrivati a decine di milioni di tifosi nel mondo e 120 milioni di simpatizzanti, un fenomeno in crescita da due stagioni. Non posso rimproverarmi nulla, non ho paura di andare avanti.
Gli altri nomi
«Sappiamo che c’è una clausola che può liberare Sarri e quindi da ottobre stiamo valutando una serie di allenatori in giro per l’Europa. Abbiamo visto tecnici in Spagna, in Germania, in Francia, in Russia, in Inghilterra. In Italia con quel tipo di modulo gioca Giampaolo anche se spesso ha schierato il trequartista. Poi se uno volesse spingere per un rinnovatore, ci potrebbe essere Inzaghi della Lazio. A Spalletti ho pensato tre anni fa. Conte? È un bel colonnello che non fa fiatare più nessuno. Non ha mai digerito che non gli abbia dato Koulibaly per 58 milioni due anni fa».