Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa: «Con un terzo di questo budget societario, siamo arrivati secondi con Mazzarri».
In conferenza stampa
Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa per presentare il ritiro estivo in Trentino. Ovviamente, l’intervento del presidente del Napoli ha spostato l’argomento sul futuro del progetto-Napoli. Che, per De Laurentiis, «continuerà alla grande».
Il futuro di Sarri: «Con Sarri abbiamo un appuntamento per settimana prossima. Mi auguro che resti, ma non posso costringerlo con la forza. In questo momento, sta preparando una partita fuori casa. Non vi dovete preoccupare, io sono sereno e tranquillo. L’ho scelto io contro il parere e i dubbi di tutti. Noi non dobbiamo fare nulla, ha fatto tre anni importanti. In un rapporto c’è sempre una reciprocità, lui ha dato tanto al Napoli e il Napoli ha dato tanto a lui».
La reciprocità del rapporto secondo De Laurentiis: «Sarri ha costruito un bel modulo di gioco, esaltato all’estero, nessuno gliel’ha contestato anzi è stato imitato ed elogiato. Ma il Napoli vinceva anche prima, con un terzo di questo budget societario siamo arrivati secondi con Mazzarri. Anche con Benitez è andata bene. Qualcuno ha detto che Mazzarri e Benitez sono andati via perché non andavano d’accordo con me. Falso, le situazioni erano diverse. Mazzarri è rimasto quattro anni, dei cicli possono durare così tanto. Con Benitez sono sorti dei problemi di lontananza con la famiglia.
Il Napoli di De Laurentiis
«Da quando c’è De Laurentiis, il Napoli è in Europa da nove anni e ha creato dei campionissimi. Alcuni prima del Napoli non giocavano, o segnavano meno. E a Napoli sono diventati dei campioni. Questa è la storia, credo che tutte le pedine che noi abbiamo schierato in questi anni hanno avuto la loro importanza. Voi avete sempre un modo molto soggettivo di porre le cose, come se a decidere fossero sempre gli altri e non la società. Anche nel cinema, se il produttore fa il produttore è più importante del regista».
Di nuovo su Sarri: «Per me, il signor Sarri ha avuto una bellissima esperienza qui e ci ha dato dei grandi risultati. Mi auguro che rimanga, come noi è venuto dalla Serie C. Questi tre anni con noi gli sono stati utili per fare lui stesso un salto di qualità esperienzale. Abbiamo investito su di lui e insieme a lui per tre anni, ci auguriamo che i risultati possano essere ancora maggiori. Non è solo una questione di prezzi di mercato, ma anche di lavoro sul campo. Penso a Callejon, che al Real non giocava e che da noi ha segnato fino ad entrare nella nazionale spagnola».
«Per fortuna abbiamo 35 milioni di tifosi followers, non solo i watcher delle curve. In città hanno messo i manifesti dicendomi cretino per aver preso Sarri. Sono 14 anni che porto avanti questo progetto con grande ardore. Quest’anno avevamo già considerato a un piccolo crollo a marzo dopo aver messo tanta benzina per i preliminari. Non ho ancora parlato con Sarri, lui è uno votato al lavoro. Non c’è nient’altro che lo interessi al di là del lavoro. Se è difficile parlargli, per i familiari, io cerco di essere il meno invadente possibile. Poi arriva un momento in cui bisogna parlare. È chiaro che Napoli è una situazione difficile, che va vissuta con una certa filosofia. Non è che questi problemi così complessi ci siano solo a Napoli, ma anche in altre città d’Italia».
Il campionato “rubato” e l’amministrazione di Napoli, città difficile
Continua De Laurentiis: «Il calcio è complesso, la palla può andare a destra e a sinistra. Ci sono dei condizionamenti esterni che sono al limite della liceità, non c’è stata ancora una chiarificazione su quanto sia lecito e non illecito nel mondo del calcio. Noi cerchiamo di condurre la nostra azienda da persone perbene, divertendoci».
Da qui, collegamento immediato allo scudetto “fregato”: «Vediamo di vincere nelle prossime due partite, in modo da poter dire a chi ha creato casino: “Strunz!”. Così vediamo se sono reali questi punti che mancano. Se dovessimo mantenere questa distanza di sei punti anche a fine campionato, vorrà dire che gli otto punti che mancano per mancate applicazioni della Var e comportamento discutibile degli arbitri danno lo scudetto al Napoli. Dobbiamo dire le cose come stanno, non dobbiamo avere paura. In Italia, questo atteggiamento silente porta ad accettare le mafie, anche di stato. Il nostro è il paese più inquinato al mondo. E la colpa è anche nostra. Del nostro silenzio».
Napoli e il Napoli secondo De Laurentiis: «Napoli è una città difficilissima, con amministrazioni comunali discutibili. Ho sentito Auricchio dire che i lavori al San Paolo si terranno durante il periodo della Champions. Ho pensato “Io ti ammazzo!”, perché in questo modo penalizzi i tifosi del Napoli. Bisogna che ci mettiamo d’accordo sul San Paolo, perché quando un sindaco vuole organizzare i concerti e rimandare i lavori allo stadio non pensa al Napoli. Però è pronto a farlo quando si tratta di essere populista e mettersi la maglia del tifoso del Napoli. I lavori dovrebbero cominciare il 21 maggio. Se facessi io i lavori, riuscirei a finirli. Il problema è che se i lavori li fanno i comunali, i tempi si allungano».
Il mercato, le seconde squadre
De Laurentiis: «Abbiamo preso una prima punta da 20 gol che stiamo valutando, non è un esterno e quindi non inficia in alcun modo i nostri attaccanti, esterni e uomini offensivi».
Le seconde squadre: «Chi la vuole cotta, chi la vuole cruda. Ognuno di noi ha esigenze e idee diverse, non vorrei una seconda squadra che gioca in Serie C. A me serve un secondo organico per i calciatori apparentemente in esubero. Un conto è farli giocare in un campionato di Serie B, un altro è farli giocare in Serie C. Non vedo un disegno organizzativo, diventa un fatto politico. Qui il problema grande è: cos’è e cosa sarà la federazione? Io sento dei venti di guerra che mi fanno temere per il calcio italiano. Bisogna azzerare davvero la Federazione, gli arbitri per esempio devono dipendere dalla Lega, bisogna che la Lega scelga i direttori di gara in maniera professionale, tra i giovani, e gli stranieri. Chi sbaglia più di tre volte, paga e va a casa. Non cancelleremmo così le storture, ma miglioreremmo di molto la situazione».
Il ritiro a Dimaro
Le informazioni sul ritiro, dal 10 al 30 luglio a Dimaro: «Ennesimo anno in Trentino, ma abbiamo un piede anche in Cina, ci stanno costruendo un albergo a 12 piani a 5 stelle ed uno stadio da 60mila posti. I cinesi sono propositivi, ma anche lunghi nelle loro promesse, aspettiamo e se c’è la possibilità faremo un inizio lì per poi terminare in Trentino. I soldi sono importanti, ma non si può fare una preparazione qua e là in giro, a fare il circo, poi la parte sportiva ne risentirebbe. Ci siamo intanto assicurati una partita a Dublino contro il Liverpool il 4 agosto. Non si può fare una preparazione andando a fare il circo per gli altri, a destra e a sinistra. I soldi sono importanti, ma rimanere in Europa per me è fondamentale».
«Bisgonerebbe fare un editoriale giornaliero di tipo video, in cui informare direttamente i tifosi, tanto le notizie sono sempre le stesse, più o meno. Potrebbe andare su tutti i siti internet delle varie testate. In questo modo, tutti i lettori avrebbero la versione delle varie notizie su tutte le piattaforme».