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Samp-Napoli 0-2, pagelle / Per i doriani razzisti solo pioggia e lacrime

L’impeccabile sintonia di Albiol e Koulibaly. Lo straordinario gol di Milik. La pantomima degli arbitri. Al Napoli andrebbe fatta una statua

Samp-Napoli 0-2, pagelle / Per i doriani razzisti solo pioggia e lacrime

REINA. In campo dopo una settimana o quasi di “permanenza” nella cronaca giudiziaria, dove si è scoperto che il suo famoso discorso contro il Pappone, tanto caro ai rivoluzionari sarriti, si è tenuto nel locale di un amico degli amici camorristi. A Genova celebra la sua ultima trasferta senza pensieri e pariando sotto la pioggia, capocciata di Ferrari a parte. Grazie fratè. Il nostro addio non è più triste ma legalitario – 6

Devo dire che non sono mai stata triste per il suo addio, avendo sperato, spesso, che finisse la sua esperienza con il Napoli. Lo saluto, però, con affetto, come si fa con uno che viene a stare a casa tua per un po’ e divide con te una bella esperienza, anche se a volte ti ruba i biscotti dalla credenza. E lo saluto pure da parte di Aurelio, ché se Reina lo avesse ascoltato non sarebbe stato una settimana o quasi nella cronaca giudiziaria – 6  

HYSAJ. Nelle ultime prestazioni ha modificato la sua fase di spinta. Non solo a testa bassa sulla fascia ma anche qualche traiettoria nella zona di centro. Il campo è pesante, per fortuna il lavoro dalle sue parti non è gravoso – 6

Per fortuna sì, perché un paio di imprecisioni che potevano essere pericolose ci sono state – 6

L’Ispanico e Maciste: la coppia perfetta

ALBIOL. L’Ispanico torna ad alzare la cabeza in coppia con il Maciste nero, suo prediletto, e davvero non ce n’è per nessuno. Una partita impeccabile in coppia e coronata da un altro golazo di testa – 7

È commovente l’intesa con Kalidou. È tutta nella mimica tra i due quando, all’8’ del secondo tempo, Raoul corre ad aiutare Koulibaly che nonostante la spallata all’attaccante doriano non era riuscito ad impedire il suo aggancio. Come un amico inseparabile, arriva Raoul, rimette le cose a posto e poi i due si danno il cinque. Non sono sicura, ma potrebbero essersi anche detti a vicenda: “Tutto a posto, frà”. Il gol di testa, poi, arrivato dopo i cori razzisti al nostro indirizzo, è stato come un siluro che penetra… vabbè, hai capito – 8  

KOULIBALY. Genova è il pisciatoio italiano (massì sbrachiamo pure noi cara Ilaria e offendiamo) e i doriani sbattono pure contro quell’autentico muro del pianto avversario che è il caro Kappa Kappa. Pioggia e lacrime per loro. Prendete e portate a casa – 7

A Kalidou saremo sempre grati per quel gol al 93, per carità, Fabrizio, però credo possiamo dire che ieri sera ha giocato una delle sue migliori partite in azzurro. Direi perfetta. Non sono mancate spallate agli avversari, innalzamenti di muri altissimi e persino incursioni artistiche nell’are avversaria. Al 20’ del secondo tempo, per esempio, Koulibaly fa muro nella sua area, poi inizia a correre verso la porta avversaria, sulla fascia; sfido chiunque a concentrarsi su altro che sulle sue gambe tornite, sulla perfezione dei muscoli durante la corsa; poi arriva fin quasi alla bandierina del corner e si guadagna pure una punizione. Se non è arte questa, dimmi cos’è – 8

Viva via Mario Rui

MARIO RUI. Dalle sue parti, Insigne è una saetta bendata che non lascia scampo o tregua, persino a lui che talvolta fa fatica a seguire il Magnifico. Un’altra buona partita del portoghese che senza l’infortunio di Ghoulam non avremmo mai scoperto, per il dogma ottuso dei titolarissimi– 6

Smista buone palle e indirizza un cross sulla testa di Albiol dalla bandierina. Hai ragione: una delle scoperte più belle di quest’anno – 6

Implacabile Allan

ALLAN. Questa domenica, Ilaria, l’aggettivo giusto per questo brasiliano anomalo è implacabile. Ogni suo intervento è una sentenza senza scampo per il malcapitato di turno. Che Dela ce lo possa conservare – 7

Credo che non abbia perso nemmeno un contrasto, a questo giro. Suo l’assist per lo splendido gol di Milik – 7

ROG dal 36’ del secondo tempo. Altri dieci minuti di umiliazione – senza voto

Bisognerebbe fargli una statua per la pazienza – sv

JORGINHO. Giunti a questo punto va aperta una parentesi che funge però da premessa generale per tutti: messisi l’anima in pace e liberi da ogni assillo o pressione mentale, i caballeros azzurri ritrovano il piglio e la fantasia dell’estetica sarrita. Compreso Jorginho. Ma non è proprio una cosa positiva. Anzi, ma finiamola qui – 6

Meno regista di tante altre volte smista comunque palloni a volontà – 6

L’eleganza di Piotr

ZIELINSKI. Merita il posto da titolare e a dire il vero lo meritava già mesi, alla luce della condizione sgangherata del Capitano. Il polacco assicura una grande solidità alla terra di mezzo, e il tempo e la continuità non possono che migliorarlo in maniera esponenziale. Al momento opportuno rimpiazza finanche Callejon – 6,5

Si fa tutto il campo avanti e indietro non so quante volte, in compagnia di Insigne, a dare una mano anche in difesa. Quello che colpisce di Piotr è, sempre, l’eleganza – 7  

CALLEJON. La liberazione della testa aiuta un pochino anche lui. Non del tutto, però. Colleziona ancora errori, ma almeno nei cross e negli angoli è perfetto – 6

Il meno brillante, ancora una volta – 6  

C’è vita nel mondo di Marek

HAMSIK dal 22’ del secondo tempo. Fa cinquecento partite. E nulla più – senza voto

Di più sì: fa quasi a capate in faccia. Carattere o nervosismo che sia, dimostra che c’è vita dalle sue parti – 6

Dries: perché?

MERTENS. Vanta un gol annullato e tanti dialoghi ritrovati con Insigne. Meglio anche lui stasera – 6

Dries non è morto: almeno questo. Il gol che inspiegabilmente gli viene annullato è molto bello, con stop di pancia, controllo e gol di fino. Ma la cosa che mi tocca registrare è che, a meno che non segni in modo del tutto particolare e fuori dal comune, quasi sempre Mertens prende palla, dribbla tutto e tutti, corre, corre e corre e poi? Cerca il punto più denso del muro avversario e ci si scaglia contro. E io non mi spiego mai il perché – 6

Il gol più bello

MILIK dal 25’ del secondo tempo. Un tiro un gol appena entrato. Che gol e che giocatore – 7

Che grandissimo gol che ha fatto, Fabrizio. E un plauso all’esultanza che mira, sorridendo, a incitare i sampdoriani a fargli sentire ancora la loro voce. Che due palle quadrate, che ha questo giocatore! – 7  

L’anima del Napoli 

INSIGNE. Il migliore. E fa il tiro al bersaglio nella porta doriana. Solo una prodezza di Belec a metà ripresa gli nega la marcatura personale – 7

È vero che di palloni ne indirizza tantissimi alla porta avversaria, prima di imbeccare quello giusto, ma io davvero credo che senza Lorenzo questo Napoli sarebbe tutt’altro. È l’anima e il cuore del Napoli di Sarri. Questo non me lo leva nessuno dalla testa – 7  

Se il Napoli non esistesse bisognerebbe inventarlo

SARRI. Record di punti nella storia della Napoli, non un’inezia qualsiasi. La squadra si ritrova, guarda caso, senza subire l’ansia da prestazione e lo stress da scudetto. Un male più che un bene. E Giampaolo dice: “La bellezza si sublima solo portando qualcosa a casa” – 7

Una stagione da incorniciare che, certo, finisce con l’amarezza profonda di non aver lottato fino all’ultima giornata di campionato, ma che si conclude con tutti i record possibili. Restano, all’attivo, due cose inossidabili: la prima è che abbiamo fatto cacare sotto la Juve per mesi, volendo usare un francesismo, e non è poco; la seconda è che tutte le squadre di serie A, e tutti i tifosi del modo dovrebbero farci una statua d’oro in ogni piazza per aver finalmente regalato un campionato senza un briciolo di noia, che senza di noi si sarebbe concluso ad almeno 10 giornate dalla fine, come al solito – 7

Che vergogna gli arbitri. E che vergogna il tifo doriano

ARBITRO GAVILLUCCI. Tanti dubbi sul gol annullato a Mertens e ci vuole una sfuriata di Sarri per fargli capire il razzismo dei tifosi della Sampdoria. Una conduzione davvero mediocre – 5

I regolamenti stanno là per essere applicati e lui non lo fa. La sospensione della partita, poi, è da ridere. Ci hanno insultati per 90 minuti e lui fa la finta di fermare il gioco per 5, giusto il tempo che Ferrero si prenda qualche terzo dito in faccia dalla sua disgustosa tifoseria. E che farsa, Fabrizio caro, pure quando non c’è più niente da vincere. Ma dico io, questi arbitri, come si addormentano, la sera? – 3

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