In alcuni blog cittadini fui massacrato, perché invece di difendere i cittadini li criticavo. Così non mi ripeto, sono sicuro che Gianluca Agata sa come inserirlo in modo che chi proprio è masochista ci clicca sopra e lo va a leggere. Se Napoli sia costituita da materiale prevalentemente formato da escrementi, lo lascio decidere agli altri. Io dico che Napoli è formata, fondamentalmente, dai napoletani. Banale? Non credo. Perché sono napoletani tutti quei fumatori che buttano la cicca della sigaretta per terra, a volte anche il pacchetto vuoto dal finestrino. Quelli che non raccolgono la cacca dei cani. Quelli che allo stadio, al primo anello, si alzano costringendo cinquantamila persone a stare in piedi per due ore. Quelli che parcheggiano l’auto davanti al cancello del tuo viale impedendoti di rientrare a casa (o di uscire). Quelli che da figli di professori ordinari vincono il concorso “ma mio figlio è bravo e meritevole e studioso e le leggi sono state rispettate” (io sono in attesa, per il nono anno, della riconferma di un contratto da 1600 euro lordi all’anno; mi hanno già detto: “sai, prima o poi finirà, preparati”). Quelli che il figlio butta la carte della merendina per terra e non dicono niente. Quelli che non mettono la cintura di sicurezza perché signor vigile, qua si cammina a tre all’ora, volete vedere che mo’ il problema del traffico sono io? Quelli che parcheggiano in seconda fila ma scattano più veloci di Maggio sulla fascia destra appena vedono comparire un blocchetto delle multe e una penna: mi stavo prendendo il caffé, me ne vado subito. Quelli che non fanno la differenziata perché poi, tanto, frullano tutto insieme. Sì, perché è sempre colpa della camorra, della droga, della microcriminalità, del parcheggiatore abusivo, di Bassolino e Iervolino, di Berlusconi, tra qualche tempo (scommetteteci) di de Magistris, insomma, del pesce che puzza dalla testa. Sai perché, direttore, ho ancora una flebile speranza: perché appena tutti “quelli che” di cui sopra si trasferiscono, che so, a Pescara, diventano cittadini modello. Allora le regole le conosciamo? Se è così, mettiamoli in minoranza a tutti quegli stronzi. Così togliamo la merda da mezzo. Ma, giuro: spero che non mi pubblichi, la popolarità non è il mio forte ma diventare antipatico urbi et orbi non fa piacere. Anche se l’urbe è di merda.
Giuseppe Pedersoli