Un’analisi del modello-Napoli, del significato tecnico e politico del nuovo corso di Ancelotti, le differenze con l’approccio di Sarri e le possibili strategie di sviluppo.
L’aggiornamento del modello-De Laurentiis
Una delle firme del Napolista, Alfonso Fasano, ha scritto per Rivista Undici un articolo incentrato sul futuro del Napoli dopo l’arrivo di Ancelotti. Si parla del modello gestionale del club, di come il nuovo tecnico non debba essere visto come un evento di rottura, ma rappresenta una conferma ai massimi livelli della politica change-to-improve che ha contraddistinto gli ultimi dieci anni. Tra crescita del club e limiti strutturali, il pezzo analizza le differenze politiche tra Sarri e Ancelotti, e anticipa il (possibile) tentativo di upgrade di De Laurentiis.
Vi riportiamo un breve estratto, l’articolo completo è a questo link:
Nonostante il business del Napoli sia sempre stato volatile, perché orientato alla sola costruzione del risultato sportivo, il progetto del club partenopeo è riuscito a stimolare uno dei tecnici più vincenti e riconoscibili del mondo. È un concetto in controtendenza rispetto alle dinamiche del calcio moderno: il Napoli ha saputo rendere virtuoso il modello tipicamente italiano del player trading sostenuto dai ricavi per i diritti televisivi, è una società con introiti strutturali di medio livello eppure ha una squadra così forte da convincere Ancelotti a firmare un contratto triennale. Ancelotti garantirà la riproducibilità del modello-De Laurentiis. Anzi, alzerà ancora di più gli standard qualitativi del processo di reclutamento.