Nei giorni che precedono il Natale si è sempre prodighi di iniziative che certifichino la rinnovata svolta etica ed il ritrovamento dei valori morali smarriti nel corso dell’anno, in modo da purificarsi e meritarsi le lunghe giornate di festeggiamento.
Quest’anno cercavo un modo originale per espiare l’innegabile deriva peccatoria, e mi è venuto in mente che una buona azione innovativa potesse essere rappresentata da un gesto distensivo verso il napolista Sannino.
No, io con Sannino non ci ho mai litigato, ma è da un po’ che l’inevitabile referendum pro/contro il presidente ci colloca su due sponde differenti, e sento forse a torto che il Nostro ha maturato un po’ di risentimento. Annullare le distanze potrebbe rivelarsi un ottimo viatico quantomeno per una calza della befana ricca e variegata. Insomma, come ogni fedele che si rispetti, il ravvedimento è si operoso ma anche profondamente interessato.
L’occasione per dare seguito a questo buon proposito me la concede su un piatto d’argento la sempre meritoria stampa sportiva la quale pubblica l’ennesimo rumour di mercato: Roman Abramovich, deluso dalle scialbe prestazioni della sua squadra, avrebbe deciso di mettere sul piatto della bilancia circa 100 mln di eurini per accaparrarsi le prestazioni di Hamsik e Cavani.
Santana per ora è salvo, ma il mercato è lungo…
Le buone notizie non giungono mai sole, ed i siti specializzati ci informano che l’acquisto di Vargas è semplicemente una caparra versata dall’Inter per il prossimo acquisto della nostra stella più lucente (a voi l’identificazione puntuale..).
Facendosi due rapidi conti, la triplice e contemporanea cessione consentirebbe al Napoli di incassare in un sol colpo 131 milioni di euro. Il presidente, dunque, si troverebbe davanti ad una montagna di soldi. Cosa fare?
Io non riesco ad immaginare la reazione di de Laurentiis davanti ad una tale conformazione morfologica.
Posso provare ad immaginare come si comporterebbe un vero imprenditore puro davanti ad una simile eventualità.
Un imprenditore puro ha come esclusivo obiettivo la massimizzazione nel medio lungo termine della remunerazione del capitale investito. L’investimento nel Napoli ormai è datato quasi dieci anni, quindi per l’investitore/imprenditore potrebbe anche essere arrivato il momento di fare due conti, tra flussi reddituali (tendenzialmente connessi ai risultati sportivi della squadra) e plusvalenze.
Senza indugiare troppo in calcoli, i 131 mln di euro tra costi iniziali e ammortamenti effettuati, sarebbero quasi interamente una plusvalenza da intascare.
Già. E la squadra? Cosa ti rimane della squadra? Non moltissimo, però….
Un vero imprenditore ha il dovere di cogliere le opportunità quando queste sono all’apice del proprio valore, e possiamo dare per assai probabile che 131 mln sia il massimo che possa essere ottenuto per i tre tenores. Il Napoli li venderebbe, dunque, al massimo valore ottenibile (possibile che in futuro i giocatori acquisiscano valore ancora superiore, ma non a Napoli).
Inoltre, il Napoli venderebbe le sue stelle nell’unica occasione realmente ipotizzabile, ovvero in presenza di una stagione ricca di emozioni ma povera di risultati concreti (a causa di dichiarazioni iniziali proditorie che un imprenditore puro mai e poi mai avrebbe fatto…), con la possibilità di propinare ai propri tifosi la fine di un ciclo e l’apertura di un nuovo cantiere che restituisca alla squadra uno slancio ed un vigore ancora maggiore, impossibile da registrare trattenendo giocatori contro voglia e mal remunerati rispetto alle varie aspettative.
Anche la guida tecnica andrebbe rinnovata, il prode Mazzarri ha infatti attivato un percorso opposto a quello inaugurato nella scorsa stagione: a fronte di una ragnatela di dichiarazioni criptiche e solipsistiche a tracciare un quadro di certa separazione, conclusa poi con un fantomatico “accordo” in extremis, quest’anno si candida addirittura a diventare il nostro Ferguson. Quindi andrà via. Tra l’altro, ormai costa caro…
Dopo aver asciugato tutte le lacrime di Ilaria Puglia, lo staff tecnico della società potrebbe rendersi conto che il divorzio dallo stratega di San Vincenzo sia foriero anche di opportunità tecniche ed economiche non trascurabili. Potrebbe, ad esempio, tracciare un solco netto rispetto alla tradizione tipica del calcio italiano (di cui massima espressione è rappresentata dalla Juventus), scegliendo un tecnico particolarmente adatto alle caratteristiche del roster di giocatori superstiti.
In questo caso, potrebbe optarsi per un modulo che valorizzi al massimo le potenzialità di Inler, apparentemente sacrificato nella attuale convivenza con Hamsik e dalle conseguenti necessità locomotorie che lui adempie con pochissimo entusiasmo ed evidente disagio, fino a mortificare la sua valutazione economica (nessuno oggi sarebbe disposto a darci i soldi che abbiamo speso per Inler, e questo significa un’orribile minusvalenza). Dunque un modulo con Inler e due mediani. Un 4 -3 – 3 che ci riappacifichi anche con Gasperini, abbandonato appena pochi mesi fa sull’altare di un matrimonio ormai in rampa di lancio. Tutto si tiene.
Le competizioni da affrontare sarebbero comunque tante, ed a proposito di un capitale che va depauperandosi, potrebbe finalmente sfruttarsi anche qui, come alternativa allo svizzero, il talento di Cigarini. A costo zero.
E se ci convince la conclusione che i prestiti gratuiti di giocatori validi siano una vera follia per una gestione che debba massimizzare il profitto, allora Lorenzo Insigne l’anno prossimo farebbe parte senza alcun dubbio della rosa del Napoli. Un talento ancora a costo zero.
Per il momento non si è speso un euro.
Certo, la rosa va rafforzata, ma ho 131 mln in mano. E che faccio, quest’anno a Pozzo non lo foraggio proprio? Ecco che Asamoah torna a compensare le carenze polmonari di Inler. In avanti ho poco, ma Pandev da qui non lo smuove più nessuno, Vargas è già mio e basta un agevole Derdyok per garantirsi un approdo abbastanza comodo in Europa League. Perché, se si avvia un nuovo ciclo, l’obiettivo massimo può essere solo il medley della Coppa Uefa. Nella difesa a quattro Della Valle, OOPPSS….scusate…de Laurentiis dovrebbe individuare solo un terzino di ricambio a sinistra e smaltire qualche marcatore in eccesso. La squadra è fatta con 31 mln di euro. La presentazione per l’upper class sul traghetto della Tirrenia “Nausicaa” e poi bagno di folla a S.Maria La Nova prima della partenza per il ritiro. Tutti contenti (mah, forse non proprio tutti, ma per fortuna la stampa locale è benevola e narcotizza tifosi e tifosotti…).
Ecco cosa succederebbe, se de Laurentiis fosse un imprenditore puro come le nostre frequenti accuse lasciano presagire.
Ecco quello che non succederà mai e questo è il mio modo per tendere la mano a Sannino (Sannì, più di questo non posso sbroccare…).
Ehi, ma come sta andando al botteghino il cinepanettone??……
Caligola