Mediano, mezzala, uomo offensivo. Fabian Ruiz è un calciatore non specializzato ma di altissima qualità, aderente al progetto e all’idea tattica del Napoli.
La notizia dell’Oracolo Rossonero
Abbiamo già scritto qualcosina di Fabian Ruiz, appena dopo la “certezza virtuale” – che è ancora tale – della cessione di Jorginho. L’avevamo descritto così:
È un calciatore più liquido, in grado di giocare in cabina di regia, da interno ma anche da esterno offensivo. Con tutte le proporzioni del caso, lo spagnolo appartiene a quel gruppo di giocatori in grado di rendere dinamico il modulo e il modo di attaccare la porta avversaria (Isco, Luis Alberto, lo stesso Zielinski). Grazie al suo arrivo, Ancelotti potrebbe pensare ad un Napoli in grado di modificare il proprio sistema durante la partita, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1 in pochi secondi.
Oggi, L’Oracolo Rossonero ha praticamente dato per fatto l’affare tra il Napoli, il Betis e Fabian Ruiz. È una notizia che ci permette di “aprire” il discorso sul centrocampista andaluso, non tanto perché racconta una verità incontrovertibile di mercato – è sempre bene dubitare, almeno fino all’ufficializzazione -, ma perché rappresenta un ulteriore indizio sulla teoria che abbiamo portato avanti negli ultimi giorni. Quella sul Napoli in transizione da un calcio sistemico a un calcio fluido, basato su una diversa flessibilità tattica. Una prerogativa di Carlo Ancelotti, come spiegato nella guida napolista al tecnico di Reggiolo.
Alta qualità
Questa nostra percezione aveva fatto capolino anche in un pezzo di ieri sull’acquisto di Simone Verdi. Fabian Ruiz rientra perfettamente nel discorso fatto nella parte finale: «Pochi giorni fa, Roberto Mancini ha spiegato che Verdi “può diventare un buon interno di centrocampo”. Insomma, tutto va in una direzione precisa: il “Napoli sistemico” di Sarri è destinato a diventare il “Napoli fluido” di Ancelotti. Anche dal mercato in uscita arrivano indizi precisi: Jorginho è destinato al Manchester City, Hamsik potrebbe “lasciare” a Zielinski il suo posto a centrocampo. Due dei calciatori più a loro agio – al netto delle difficoltà fisiche di Marek – nel gioco di Sarrisono i maggiori indiziati a salutare Napoli. Lasciando spazio, peraltro, ad eventuali acquisti con un profilo più liquido».
Avevamo indicato Fabian Ruiz nell’elenco successivo – insieme a Paredes e Lobotka. Il centrocampista del Betis è uno degli esponenti più rappresentativi di questo gruppo, perché ha una caratteristica accentuata di versatilità tattica: può giocare nel ruolo di mediano davanti alla difesa, come mezzala, ma anche interpretare il ruolo di esterno offensivo. Tutto in chiave moderna, giocando il pallone col piede sinistro rientrando dall’area di destra o centrodestra. Insomma, un giocatore universale, in grado di cucire il gioco nella prima fase di costruzione, ma anche nel momento creativo, a ridosso della trequarti avversaria. Un’evoluzione rispetto a Jorginho, anzi un’integrazione alla qualità di metodista di Diawara, piuttosto che un clone dell’italobrasiliano destinato al Manchester City.
Compilation di Fabian Ruiz
L’ultimo punto è l’alta qualità. Fabian Ruiz tratta benissimo il pallone, soprattutto sul breve: 61 palloni giocati di media per match, media di un passaggio chiave e 2 dribbling riusciti ogni 90 minuti, 6 assist totali e 3 gol. Un profilo da “grande calcio”, con un grande hype tecnico-tattico, dato anche da un fisico statuario eppure longilineo (190 cm d’altezza per 70 kg). In più, l’aspetto progettuale: 22 anni compiuti, e la possibile integrazione in un organico proporzionato al suo valore assoluto e prospettico. Fabian Ruiz è un perfetto profilo da Napoli. E potrebbe rapportarsi perfettamente con Zielinski, Insigne, Diawara, Milik. Gli uomini di riferimento del nuovo progetto-Ancelotti, meno sistemico ma non per questo meno interessante.