Perez si presenterà martedì alla giunta direttiva del Real Madrid, ma intanto vuole incassare di più. E pretende che Ronaldo si assuma la responsabilità dell’addio.
Una questione di soldi
Il week-end segna una fase di “calma apparente” nell’affare-Cristiano Ronaldo, soprattutto per quanto riguarda la situazione in casa Real Madrid. La situazione della trattativa non è cambiata: il calciatore si sente lontano dal club, Mendes è il riferimento della Juventus. E poi c’è Florentino Perez, che ora è decisamente in difficoltà. Perché, in questo momento, rischia di passare alla storia come il presidente che ha venduto Cristiano Ronaldo. Anzi, che ha (s)venduto Cristiano Ronaldo.
Il punto è soprattutto relativo al prezzo del cartellino, come spiega la Gazzetta dello Sport: «La fase di stallo nascerebbe dalla volontà del Real, quindi di Florentino Perez, di incassare una cifra più alta di 100 milioni. Del resto, la clausola “reale” sul contratto del portoghese è dieci volte più alta, quindi rientrerebbe nelle sue facoltà. La Juventus, potrebbe accontentarlo nei limiti di una richiesta sensata». Ma non sarebbe solo una questione di contenuti economici, quanto anche di forma: «Florentino vuole che Cristiano, davanti al mondo, si prenda la responsabilità per aver voluto cambiare squadra».
«In pratica, Perez pretende che il portoghese faccia un vero e proprio outing esternando la sua volontà di mollare la Casa Blanca dopo 9 anni di trionfi. Il presidente si sta impuntando, ripensando a ciò che successe con Xabi Alonso nel 2014. Amatissimo dai tifosi, lo spagnolo ottenne di andare al Bayern a un prezzo di saldo, nulla in confronto alla clausola, solo in cambio di dichiarazioni pubbliche nelle quali si prendeva la responsabilità dell’addio».
Il direttivo
C’è anche l’aspetto dei giochi di potere interni al Real, storicamente una brutta gatta da pelare. L’importanza dell’affare si pesa anche nelle riunioni del direttivo, come spiega ancora la Gazzetta: «Martedì a Madrid ci sarà la giunta, importante per gli equilibri del Real e non da oggi. Florentino c’era anche nel 2004, quando il Madrid prese Sacchi come direttore tecnico, e anche la giunta era al suo posto: il grande capo annunciò l’affare prima al direttivo, poi al mondo. Nel 2010, quando i Blancos presero Mourinho, la scena fu simile: giunta a porte chiuse, poi ufficializzazione della scelta di puntare su Mou». Questa volta, Perez si presenterà con l’affare ancora in fase di preparazione. Forse, un modo per sondare gli umori dei suoi soci, del madridismo in senso assoluto.
Fino a 150 milioni
Il discorso è dunque composito, da una parte ci sono i soldi e dall’altra c’è l’immagine, o meglio la percezione rispetto alle motivazioni dell’affare. Il Corriere della Sera, in riferimento a quest’ultimo punto, spiega come Perez sia definito «imbestialito con Ronaldo e con Mendes» da chi lo conosce meglio. Inoltre, sarebbe combattuto: «Da una una parte è tentato dal cogliere l’occasione al volo e liberarsi del sempre più ingombrante CR7. Dall’altra, invece, è preoccupato di perdere consensi perché una larga fetta del popolo madridista non approva la cessione. Tanto meno a 100 milioni, a fronte di una clausola dieci volte superiore. Ronaldo si può vendere, ma non svendere». L’aspetto finanziario che torna a essere determinante.
Anche per questo, sempre il Corsera racconta il momento in casa-Juventus e la reale volontà del presidente del Real Madrid: «I dirigenti bianconeri, che ieri si sono presi una giornata di tregua ma restano vigili e sul pezzo, sono pronti a alzare l’offerta, magari sino a 150 milioni. Perez detta i tempi dell’affare con il club campione d’Italia. Ma intanto spera che il Manchester United possa resentare un’offerta, anche solo per alzare il prezzo».
Conclusioni
Le condizioni per l’addio, oltre a quelle riferite al prezzo del cartellino, sono anche interne, riferite cioè alla exit strategy con Ronaldo e all’arrivo di un sostituto importante. Riguardo quest’ultimo punto, il Corsera fa un piccolo ma importante elenco: «Il preferito è Neymar, seguito a ruota dai blindatissimi Mbappé e Kane. Si fanno anche i nomi di Hazard del Chelsea, dello juventino Dybala e dell’interista Icardi, da prendere attraverso la clausola da 110 milioni (ma c’è tempo giusto una settimana prima che scada)».
In merito all’addio con Ronaldo, c’è un ultimo punto interessante raccontato da Repubblica: la clausola di riservatezza. Nell’accordo che occorrerebbe per “liberarsi” dal Real, Ronaldo troverebbe anche un punto che «gli impedirebbe di dire la propria sui motivi della rottura una volta lasciato il Real. Il giocatore però non ha accettato, sentendosi rispondere di contro che per la società spagnola la scrittura privata che gli consentirebbe di liberarsi per “soli” 100 milioni è scaduta a giugno». Insomma, siamo in una fase di equilibrio in un vero e proprio braccio di ferro. Che ha radici soprattutto economiche, ora. La Juventus aspetta, sembra avere fiducia. Ma il tempo, in certi casi, non è un alleato.