Cosa ci ha detto Napoli-Gozzano: la libertà di Insigne, il nuovo ruolo di regista affidato ad Hamsik e il centravanti di lotta (Inglese)
1) Fabian Ruiz è un calciatore che non abbiamo mai visto
Non è una questione di valore assoluto, chiariamoci. Anzi, diciamola meglio: non facciamoci trascinare dalla bellezza assoluta del gol segnato e da una partita di ottima qualità – però contro il Gozzano. È solo che il Napoli non ha mai avuto una mezzala così, perché Fabian Ruiz può essere un mix tra il Marek Hamsik delle ultime stagioni e il Piotr Zielinski giocatore sistemico: un elemento in grado di associarsi laddove serve per giocare il pallone e aumentare la qualità, ma anche un uomo che gestisce la manovra in prima persona, un regista avanzato. Rispetto a Zielinski gli manca qualcosa in fase di puro inserimento, è un calciatore che legge il gioco in maniera intermedia e non finale, solo che proprio questo è il bello: l’idea di un centrocampo Zielinski-Hamsik (Diawara)-Fabian Ruiz è davvero stuzzicante, dal punto di vista tecnico e tattico. Qualità altissima, e grande varietà nelle soluzioni. Guardare e riguardare, per credere, il tiro da fuori area che ha sbloccato il risultato.
2) La libertà di Insigne (e di tutti gli esterni offensivi)
Ne abbiamo scritto già qui, nel racconto breve del primo tempo. Il Napoli 2018/2019 è una squadra che lavorerà tantissimo nei mezzi spazi con gli esterni offensivi, con le mezzali, con i terzini ad appoggiare l’azione sempre in ampiezza. Ricordate il gioco a tre all’inizio dello scorso anno con Ghoulam-Insigne-Hamsik? Ecco, il Napoli di Ancelotti ricercherà pedissequamente quella situazione, muoverà sempre il pallone in quelle porzioni di campo. Insigne parte da qui, poi però ha una libertà assoluta. Si muove lungo tutto il fronte offensivo, si accentra, addirittura l’abbiamo visto associarsi a destra in qualche frangente. Oggi non è stato determinante, nel senso che non ha deciso un’azione da gol, in qualche si è percepito il periodo di formazione alle nuove attribuzioni. Che riguarderanno anche l’esterno di destra, perché il Napoli vuole ampliare questo tipo di possibilità ad entrambe le corsie.
L’abbiamo visto soprattutto nel secondo tempo, con Ounas a piede invertito: l’esterno algerino ha espresso una buonissima prestazione, un gol e un assist (per Grassi, in occasione del 2-0), ma soprattutto ha riprodotto anche da quella parte la continua costruzione dei triangoli di gioco con Allan e l’esterno difensivo. Ci ha provato anche Callejon, nei primi 45′, ma lo spagnolo è un calciatore diverso, meno adatto a questo tipo di approccio. Può migliorare, siamo solo all’inizio. L’idea che possa mixare la sua qualità finale con un upgrade durante la manovra potrebbe portarlo a un livello ancora più alto.
3) Un regista diverso
Non è solo una questione che Hamsik e/o Diawara prenderà il posto di Jorginho. È che il Napoli risale il campo in maniera diversa, gioca velocemente nei mezzi spazi (vedi sopra e qui), apre in maniera diretta sugli esterni per poi rientrare verso il centro e attaccare in fase posizionale. Il possesso è meno sincopato, questo è il termine giusto, e magari è una decisione che spiega la decisione di rinunciare a Jorginho. Per passare a una regia diversa.
Hamsik è all’inizio di un percorso, Diawara è già più rodato in questo ruolo di governo – diventato mentale, di scelta, più che di ritmo. Ci sarà tempo per capire se l’azzardo fatto sul capitano slovacco possa pagare, l’idea che il suo piede possa avere la possibilità di giocare sul breve e sul lungo è decisamente suggestiva. Lo ripetiamo, l’abbiamo scritto già sopra: l’idea di un centrocampo Zielinski-Hamsik (Diawara)-Fabian Ruiz è davvero stuzzicante, dal punto di vista tecnico e tattico. Qualità altissima, e grande varietà nelle soluzioni.
4) Roberto Inglese
Una prova generosa, possiamo definirla così. Era da tempo che il Napoli non aveva un centravanti di lotta, nel senso di un elemento che interpreta il gioco secondo la logica del duello fisico. Il passaggio di sponda ad accorciare i reparti, il pressing sull’ultimo difensore, il taglio dietro la linea per attaccare il cross dalla fascia: per Inglese, ogni occasione è buona per imporre i diritti di un fisico tostissimo, tanto che l’unica conclusione in porta è arrivata dopo una giocata piede perno a contatto con il marcatore. Oggi era il Gozzano, e il Napoli ha trovato altre soluzioni per risolvere il rebus del gol. Vedremo se queste caratteristiche basteranno per accomodare altre partite, più complesse. Ci sono Milik e Mertens in lista d’attesa, comunque, ma oggi il centravanti del Napoli è Inglese. Si sta giocando la chance della vita, è un calciatore diverso rispetto al passato, come sta imparando ad essere diverso il Napoli. Vediamo se questi due cambiamenti in parallelo possono portare a un percorso condiviso.