La conferenza stampa di Carlo Ancelotti: «Sono venuto al Napoli per i valori di questa squadra, non per chiedere dei top player».
In conferenza stampa
Carlo Ancelotti in conferenza stampa al teatro comunale di Dimaro. Il tecnico del Napoli chiude il ritiro parlando con i giornalisti.
Si comincia con una domanda sul Trentino: «Il bilancio è positivo, abbiamo trovato un’ottima struttura, un’ottima organizzazione. Tutto ha funzionato alla perfezione, c’è stata grande disponibilità da parte dell’hotel e delle strutture. Abbiamo trovato l’ambiente ideale».
La soddisfazione di Ancelotti in merito al gruppo: «Abbiamo trovato un gruppo sano, pieno di conoscenze e di qualità. Non abbiamo avuto intoppi, al netto dell’infortunio di Zielinski e l’incidente di Meret. Credo che questo periodo sarà molto utile, perché il lavoro fatto è stato ben assimilato ed è stati positivo».
Soddisfatto di Milik, Mertens e Inglese: «Non sono soddisfatto solo del reparto attaccanti, ma di tutta la rosa. Parliamo di un gruppo giovane, volitivo, di qualità. Mi hanno confermato le impressioni che avevo all’inizio, questa squadra».
Il calendario
La differenza tra il calendario del Napoli e quello della Juventus: «C’è stato un sorteggio, quindi è stato un caso. Un campionato non finisce alla prima partita, tutte devono giocare contro».
L’impatto di Ancelotti: «Intorno alla mia figura ci sono grandi aspettative, e io ho trovato un grande ambiente. Tutte le persone che lavorano per il Napoli sono capaci, hanno costruito un clima familiare. Fino ad ora mi sono divertito, e quando mi diverto sono pericoloso».
Cavani: «Sono le voci del mercato che nascono in ogni mercato. Ci si dovrà preparare a gennaio. Ho dei giocatori fantastici, quindi quelli delle altre squadre non mi interessano».
La trattativa saltata con Sabaly e l’alternativa: «Ci sono delle situazioni che stiamo valutando insieme, dopodiché decideremo. Non abbiamo emergenze, la rosa è ben costruita e il mercato chiude il 18 agosto. Se ci sarà qualcosa da fare, lo faremo con calma e serenità».
Inglese
«Inglese può far molto bene perché è un ragazzo umile, modesto, lavoratore. Nutriamo grande fiducia in lui, ha fatto molto bene l’anno scorso. C’è molta competizione in questa squadra, perché c’è grande qualità».
Adattamenti di calciatori in altri ruoli: «In questo periodo abbiamo sperimentato perché abbiamo giocato delle amichevoli ed eravamo in emergenza. Allan terzino destro, per esempio: lui è disponibile a farlo, ma non è un’idea che voglio sviluppare. L’unico cambiamento che abbiamo fatto è stato Hamsik nel ruolo di regista, e mi ha soddisfatto. Anche Insigne centravanti arretrato, ma credo che Lorenzo debba giocare dove sa farlo».
Ancelotti su Callejon: «Per me sta facendo molto bene, lo vedo bene. Lui è un esterno fantastico, che attacca la profondità. A loro chiedo qualche volta chiedo di entrare dentro al campo, lui è il migliore ad attaccare la difesa alle spalle, io gli ho dato un’alternativa in più».
Il migliore al karaoke: «Sono stato io».
La distanza con la Juventus: «Noi abbiamo la rosa quasi al completo, loro non ancora. Non ha senso fare queste comparazioni a questo punto della stagione, e non mi interessa farlo».
Il rapporto con De Laurentiis
Il rapporto con De Laurentiis: «Parliamo poco di calcio, soprattutto di altre cose. Il presidente ha molta cultura, con lui discutiamo di cinema, una delle mie passioni. Ho letto che sarei venuto al Napoli per chiedere giocatori top, in realtà sono qui perché mi piace questo progetto, voglio far crescere questa squadra».
Il ritorno in Italia: «Sono contento, anche per e soprattutto per la lingua. È una questione di trasmissione di sensazioni ed emozione, nella mia lingua è più facile».
Rog e preparazione: «Noi ci stiamo preparando per essere pronti fin da subito, e proseguiremo su questa squadra. Rog è un centrocampista con grande fisico, e quindi stiamo lavorando su quella posizione. Noi abbiamo sei centrocampisti più Grassi, che tra l’altro mi ha sorpreso. Abbiamo qualità, corsa, aggressività, in quel reparto siamo coperti e abbiamo tante varianti».
Mentalità vincente
«Vuol dire costruire un gruppo che lavora bene insieme, che ha qualità e che rema dalla stessa parte. È una cosa che si edifica giorno per giorno, in un ambiente di lavoro in cui tutti sono motivati a dare il meglio».
Il Napoli di Ancelotti: quando arriverà? «Magari potrete dire “il Napoli di Ancelotti” quando si perde, non è la mia squadra ma dei tifosi, della società. Alle spalle, questo gruppo ha un lavoro fantastico».
Maksimovic, Hamsik-Diawara e Mertens: «Dries arriva il 6 agosto, credo possa giocare 45′ in tutti i ruoli dell’attacco. Per Maksimovic, secondo me può andare bene sia sul centrodestra che sul centrosinistra, magari è più abituato alla prima soluzione. È un difensore elastico, veloce, sono soddisfatto del suo contributo. Hamsik garantisce più esperienza come regista, sembra che abbia giocato sempre lì. Può far veder tante soluzioni, gioco in ampiezza, verticale, aperture sulle fasce. Diawara dalla sua ha freschezza e quantità difensiva, è un giocatore abituato ai passaggi corti ma si sta adattando anche a fare altre cose».
La reazione di Hamsik all’evoluzione tattica: «Non forzo un giocatore in una posizione che non gli piace. Lo sta facendo con entusiasmo. Sarà il perno del centrocampo? No, abbiamo sei calciatori e gireranno tutti. Non voglio calciatori sfiancati a fine anno, voglio utilizzarli tutti, dovranno essere motivati e dentro il rpogetto».
La comparazione con altri gruppi del passato di Ancelotti: «È un gruppo diverso, con una freschezze più grande. Ci permette di allenarci senza misurino, con l’intensità che vogliamo noi. Il prossimo step per il Napoli? Vincere le partite».
Milik: «L’ho visto bene, sta lavorando bene, ha un ritardo di condizione dovuto al Mondiale. È un giocatore che maneggia molto bene la palla, che la protegge bene».
L’ambiente e la differenza tra Dimaro e Napoli: «Abbiamo trovato un pubblico educato eppure passionale, non ha creato nessun tipo di problema. Non ero abituato a lavorare con molta gente allo stadio. Le contestazioni al presidente mi sorprendono sempre, questa società ha fatto dei passi avanti incredibili negli ultimi dodici anni. Ci sono calciatori bravi, professionisti eccezionali, un grande ambiente di lavoro senza spendere una follia. È un dato oggettivo, non soggettivo».
Il portiere e l’esterno difensivo: «Non c’è la priorità mia o del presidente. La priorità è del gruppo e della squadra, tutti prendiamo decisioni insieme».