La vendetta di Albiol. La moltiplicazione di Allan. Il coraggio calmo di Re Carlo. Piotr pareggia, Ciro risolve, noi godiamo
OSPINA. La gelata Calabrese lo fa impapocchiare e si becca due pappette due al suo esordio sanpaolino. Lo zero a due viene insaccato mentre dalle curve alluccano a schiovere contro il PP (Presidente Pappone). Sono stati i minuti del baratro, cara Ilaria. Povero Ospina che ci è capitato in mezzo – 5
Ha forse due attenuanti per i due gol subiti: sul primo, lo inganna il movimento bellissimo di Bonaventura, sul secondo, invece, a confonderlo è Kolibaly. Sul finale mostra grande tranquillità nel gestire il pallone – 6
HYSAJ. La trasformazione cominciata in terra romana continua con esiti incoraggianti. Da faticatore a guerriero stiamo vedendo un altro giocatore, anche se i piedi ruvidi talvolta ci riportano alla nuda realtà oggettiva. Una delle migliori giocate è al 9’: fraseggio con Callejon, indi penetra in area servendo una palla nel deserto. In fase difensiva, però, quando il Diavolo segna, si adegua alla folle lentezza corale – 6
Un po’ in bambola sul primo gol del Milan, offre spunti interessanti in fase di attacco. Una partita onesta – 6
La vendetta dello spagnolo
ALBIOL. Arranca contro la bicicletta sforbiciante di Bonaventura. Ma il suo Viagra è l’Innominabile Settantuno diventato rossonero. Raul è spietato: lo stende, lo anticipa, gli dà meritate mazzate. Un godimento dello spirito – 7
È sicuramente uno di quelli che il tradimento se l’è legato al dito. Lo spirito vendicatore, la falce che aspetta il nemico. Alzi la mano chi non ha goduto come un maiale alla scivolata su Higuain – 7
KOULIBALY. Nel primo tempo il Milan galleggia con il golletto fatto in avvio e lui tenta invano il solito jolly di testa sugli angoli. Così si ostina a trovare la strada in solitaria, con discese ardite. Dietro, detto dei due gol fotocopia (Carletto dixit), cresce coi minuti e termina la partita con il classico piglio del Colosso invalicabile – 6,5
Confonde Ospina e contribuisce, forse, a fargli prendere gol. Di testa è sempre efficace, difende con la solita forza fisica. Contrasta Higuain in modo impeccabile e tanto basta – 6,5
MARIO RUI. La sinistra mette insieme ancora una volta lui e Zielinski e l’affiatamento è a buon punto dopo due giornate. È un habituè della linea di fondo avversaria, ma per la cabeza di Milik non arriva mai nulla di decente – 6
Su Suso dorme alla grande, ma tutto sommato una partita sufficiente – 6
Le sorprese dell’ancelottismo
LUPERTO dal 72’. Un finale ineccepibile, senza sbavature, da difensore esperto e maturo. L’ancelottismo riserva sorprese a getto continuo – 6,5
Re Carlo lo butta nella fossa dei leoni quando la partita è da vincere e lui risponde con grinta e maturità. C’è gente che i coglioni per fare una cosa del genere non li avrà mai nella vita, Fabrì. Re Carlo, invece, ragiona così: tutti possono giocare, avere una possibilità e dare un contributo. Roba di un altro mondo – 6,5
Uno, dieci, cento Allan
ALLAN. L’alieno Allan dà l’assistenza decisiva per il tre a due di Ciro il Biondo. Dopo il sabato laziale, il gladiatore brasileiro sfodera un’altra prestazione superba. Presidia il centro del campo fino a quando non esce Hamsik: copre, sradica, costruisce, corre. Senza dimenticare che al 5’ poteva finanche segnare – 7,5
Uno, dieci, cento. Allan si moltiplica in scioltezza e sembra essere in ogni reparto. È disumano (nel senso migliore del termine) – 8
HAMSIK. Vedrai, Ilaria, che alla fine Re Carlo guarirà pure lui. Dobbiamo avere pazienza: i timidi segnali dell’esordio da regista vengono azzerati da una partita opaca e incerta. In ogni caso l’esperimento da play stasera subisce un evidente bocciatura – 5
Il più opaco, il meno utile. Se non ci riesce Re Carlo, a cambiarlo, siamo fregati – 5
Ciro il Biondo porta a casa il risultato
MERTENS dal 63’. Lui e Insigne insieme, sulla stessa fascia, sono un flagello per chiunque. Come due ghepardi che puntano la preda, l’accerchiano e la sbranano. Ne vedremo delle belle e Ciro il Biondo verga il decisivo tre a due – 7,5
Si danna l’anima per tutto il tempo che resta in panchina, accumulando voglia, grinta e partecipazione emotiva. Il tutto sfocia in un’esplosione che fa rumore e peso: nel calcio contano i gol, soprattutto, e lui segna quello decisivo – 7
Piotr salvatore della patria
ZIELINSKI. Un uomo, un tiro. Dieci, cento, mille volte. Zielinski cuce, ricama e spara, talvolta anche quando potrebbe servire un compagno. Ma stasera è il salvatore della patria napoletana. Era già accaduto, Ilaria. Do you remember? San Piotr. San Pietro. Ha le chiavi della rimonta – 8
Sinistro o destro, per lui non fa differenza. Piotr fa una partita E C C E Z I O N A L E, Fabrizio. Personalità e classe – 8
L’intuizione Diawara
DIAWARA dal 72’. Un altro passo rispetto al Capitano. Argina e riparte e smista. Come quando pesca Allan per l’azione del tre a due. Il suo ingresso è fondamentale – 7,5
Un’intuizione meravigliosa che contribuisce al gol decisivo proprio quando la pressione psicologica rischiava di mandare tutto al diavolo – 7
Josè Maria insostituibile
CALLEJON. Adesso ha aggiunto al suo repertorio il passaggio orizzontale. Magnifico quello per il primo gol di San Pietro. Anche lui sta subendo una metamorfosi grazie al genio che siede in panca – 7
Per lui il pallone è invenzione. Ogni volta che lo vedo giocare capisco perché gli allenatori passano ma lui resta insostituibile – 7
MILIK. Un’altra partita giocata sino alla fine. Stavolta non segna ma il suo sacrificio è lungo novanta minuti, in cui fa di tutto: dalla protezione della palla al dialogo con i colleghi di reparto. Si concede persino delle “spizzate” vecchia maniera. Centra la porta una sola volta, alla fine del primo tempo – 6,5
Non è determinante in quanto al risultato ma si batte per novanta minuti e contribuisce come può. Il pallone che porta al primo gol di Piotr porta impresso anche il suo tocco – 6,5
INSIGNE. Si danna l’anima senza sosta. E la riscoperta del contropiede lo sveltisce ancora di più. Magistrale quel sombrero per ripartire al 36’. Ovviamente tira tanto e ha due occasioni nitide per segnare. Combina però una cazzata in difesa, nel concitato finale – 7
È comunque importantissimo. Soprattutto quando entra Mertens sembra ritrovarsi a casa: tutti e due sono una spina nel fianco della difesa – 6,5
Il Re Saggio e la rimonta nel pub juventino-milanista
ANCELOTTI. Mertens al posto di Hamsik e il relativo cambio di modulo sono come un’apparizione mariana, solo che le lacrime le versiamo noi per l’emozione. Ancelotti è la pacata saggezza che corregge il passato da salvare. Alleluja, in una serata in cui il romanticismo dei tanti ex, compreso lui, poteva fare brutti scherzi – 9
Perdevamo due a zero, ma lui, calmo, ha cambiato la partita in corsa, sfoderando le armi e i moduli migliori per la circostanza e le forze più fresche. E il suo plotone è diventato di esecuzione. Il Napoli che rimonta è sicuramente più bello del Napoli che vince in scioltezza, Fabrizio. È carattere, personalità, crescita. Una partita straordinaria che ho vissuto in un pub (Palazzo dei Baroni di Baselice) circondata da juventini e milanisti. Lo stesso pub in cui ho assistito alla vittoria contro la Lazio. Carmelo, il proprietario, ha capito subito che la partita meritava concentrazione e mi ha sistemata su uno sgabello, in un angolo, lontana da tutti. Lui, juventino, mi ha detto: “Ti capisco, io non vedrei mai la partita della Juve con dei napoletani”. Ho assistito in silenzio per ben due volte all’esultanza che vestiva i colori del bianco, del rosso e del nero, e che già ci dava per spacciati. Poi, Carmelo si è avvicinato al tavolo in cui già si festeggiava per la nostra sconfitta, quando eravamo sul 2-1 e ha detto agli juventini: “Stasera il Napoli vince, è meglio che ve ne andate”. E allora ho provato un moto di affetto così grande che difficilmente lo dimenticherò. Viva Carmelo, sempre, come il Forza Napoli – 9
ARBITRO VALERI. Più d’una volta va nel pallone. La partita spesso gli sfugge di mano. Per nulla rassicurante – 4,5
Una domanda mi attanaglia da ieri, ma non ho avuto risposta perché su Dazn ancora non è finita la partita: quello su Mario Rui non era rigore? – 4,5