«È come se aver messo mano al giocattolo di Sarri avesse rotto qualche ingranaggio mentale prima che tattico»
Sampdoria sarriana
Apocalittica cronaca della partita sulla Gazzetta, a firma Fabio Licari che giustamente riconosce i meriti alla Sampdoria di Giampaolo: “un’aggressione scientifica e «sarriana», il 4-3-1-2 di Giampaolo mai così ordinato e fluido, naturalmente meno votato al possesso di quello di Sarri, ma comunque dominante”.
Ci va giù duro con gli azzurri:
Non è crisi Napoli perché è troppo presto, ma il k.o. per atterramento, l’andare sotto per la terza volta consecutiva (senza però recuperare come le altre), l’aver subito complessivamente sei gol su sei tiri in porta, come dire «tirate che la palla entra sempre», sono segnali molto, molto preoccupanti: Ancelotti sta vagando nel buio, senza aver individuato sistema e formazione ideali. Nessuno lo segue, come se aver messo mano al giocattolo di Sarri avesse rotto qualche ingranaggio mentale prima che tattico.
Diawara un fantasma
E ancora: “il Napoli non reagisce, è imbambolato, non sa cosa fare. Ancelotti s’è reso conto che Hamsik davanti alla difesa è un azzardo, qualche colpa ce l’ha nell’aver reagito anche lui in ritardo con un semplice cambio di sistema (dal 4-3-3 al 4-2-3-1), ma di cosa vuoi accusarlo se la coppia Albiol-Koulibaly a dir poco traballa, se Diawara è il fantasma del play dirompente del Bologna, se Zielinski si nasconde, se Insigne s’incarta su se stesso e se Verdi è inconcludente? Però Carletto, non avendo fenomeni, deve sforzarsi di trovare un gioco e forse non può permettersi di rinunciare a Mertens che, comunque, ha iniziativa anche se non può risolvere tutto da solo cominciando sempre dalla panchina.
Infine: “Reduce da 33 trasferte con una sola sconfitta, il Napoli si ritrova improvvisamente confuso e senza più quell’identità precisa. Ancelotti ne ha viste di peggio, mai sosta fu più desiderata”.