Il commento di Gigi Garanzini sulla Stampa: «Il Napoli è ricascato nell’inizio ad andamento lento, la Juventus ha già fatto il vuoto dietro di sé».
Le scelte di Ancelotti
Doppia chiave di lettura per Gigi Garanzini sulla Stampa, all’indomani della prima sconfitta del Napoli in casa della Sampdoria. Intanto, il giudizio (critico, severo) sulla squadra di Ancelotti: «Gli azzurri ci sono ricascati, con un’altra partenza ad andamento lento: a differenza che contro Lazio e Milan, stavolta la rimonta non è riuscita. Anzi, è arrivato il tracollo sotto forma di una prodezza assoluta del vecchio Quagliarella autore, lui sì, di un capolavoro alla Cristiano Ronaldo».
Il giudizio sulle scelte del tecnico: «Se nelle due prime uscite la politica del ricambio scelta da Ancelotti era sembrata una traccia interessante per il futuro, la serata di Marassi ha ridato ragione al passato di Sarri e alle sue scelte conservatrici. Un brutto Napoli in tutti i reparti, con la sola eccezione di un Allan capace per lunghi tratti di battersi praticamente da solo, e qualche lampo di Ounas nella ripresa dopo il debutto negativo di Verdi. Con la magra consolazione di un’avversaria, la Samp, che sul suo campo la paga la può dare a chiunque».
La superiorità della Juventus
L’altra chiave di lettura è legata alla scomparsa della cosiddetta anti-Juventus. Che poi è strano parlare del Napoli in questi termini, considerando che appena qualche settimana fa la squadra di Ancelotti veniva posizionata al quinto posto della griglia-scudetto dallo stesso Garanzini. Leggiamo: «Tempo tre giornate e la Juve ha già fatto il vuoto. La concorrenza vera – o presunta – è già più o meno nettamente alle spalle. A conferma di una superiorità strutturale davvero molto netta visto che, pur senza perdere di vista il risultato, questo no, ha comunque dedicato le tre prime uscite alla costruzione del futuro più che alla manutenzione del presente. Al centro dell’attenzione, anche in campo così come fuori, l’inserimento di Ronaldo. Certamente più complesso del previsto, se è vero che dal Chievo, alla Lazio, al Parma il fenomeno è oggettivamente regredito, con più di un momento imbarazzante nella serata parmigiana».