di La squadra di Radice. Fu bella quell'onda granata. Il giaguaro Castellini in porta, Pecci piedone sapiente, Claudio Sala poeta del gol -
La Nazionale del 1968 che vinse gli Europei con una rivoluzione da romanzo
di La monetina in semifinale, la ripetizione della finale. 100 lire lanciarono l’Italia contro una Jugoslavia superba e stanca nell’unico storico trionfo... -
Lippi, il meglio di Viareggio dopo Stefania Sandrelli
di Bernardini gli disse: "Sei troppo bello per diventare qualcuno nel calcio". Napoli lo creò, la Juve lo rapì -
Quegli eroi azzurri al tempo del Vomero
di RACCONTI DI UN ALTRO CALCIO - Era ancora un gioco con interpreti spesso rudi tra i quali fioriva qualche bel petalo di classe tra i più virtuosi -
Enzo Bearzot: «Ho bisogno della mia solitudine, in Friuli siamo fatti così»
di Ascoltava i dischi del jazz e fumava la pipa. «Ha ragione Liedholm: gli schemi sono belli, sono bellissimi in allenamento. Senza avversari riescono tu... -
Allenatori matti e sognatori, il calcio di Giagnoni Scoglio Galeone e Maifredi
di Nulla vinsero, ma ne avevano le qualità, mancarono le occasioni. Scoglio e Galeone passarono anche per Napoli -
I maledetti toscani, allenatori di terra e di mare
di Qui ve ne racconto qualcuno. Ulivieri e Lenin, Viciani troppo in anticipo sui tempo col suo gioco corto. Il vulcanico Fascetti -
Orrico che voleva mettere il calcio in gabbia
di Si presentò e disse: “Il mio traguardo è liberare il gioco del calcio dalla schiavitù degli avversari”. E ordinò la costruzione della famosa gabbia... -
Zeman l’uomo del silenzio. Ma quando parlava, erano lingue di fuoco
di I carri armati in Cecoslovacchia, Palermo, il Foggia dei miracoli, il calcio all'attacco, poi la guerra al doping, le frecciate con Moggi, la sua fine -
“Gli schemi sono belli in allenamento: senza avversari riescono tutti”, parola di Liedholm
di Giocò fino a 39 anni. Insegnò calcio leggiadro. Faceva allenamenti duri, ma divertenti. Superstizioso, lo accompagnava il guaritore Maggi -
I piedi buoni del dottor Fuffo Bernardini
di Gli chiedemmo qual fosse il piacere del suo calcio e lui disse: “L’unico piacere del calcio sono i piedi buoni”. Aveva capito che non ci sono tattiche... -
Valcareggi raccontato in tre flash: la monetina a Napoli, la staffetta e il gesto di Chinaglia
di La guida della nazionale dal 1966 al 1974 gli diede notorietà, vittorie, tonfi e supplizi. Per tutti fu zio Uccio. -
Gigi Meroni, la farfalla granata che non divenne azzurra
di Fiore offrì 450 milioni per lui. Pianelli prima gli disse di sì, poi cambiò idea. Infine quella maledetta serata a Torino -
Il calcio e la famiglia Sentimenti, Napoli amò Arnaldo il para-rigori
di Furono i cinque fratelli che giocarono. Disse no alla Juventus e un giorno, per segnargli, il Modena fece tirare suo fratello Lucidio anch'egli portie... -
Ferrini, Tagnin, Bedin, Lodetti, quelle vite da mediano
di La fatica, la pena, la corsa, l’impegno costante. Correvano alla corte di supreme soubrette reggendone il gioco prezioso di pacate vedette. I militi i... -
Charles, Riva, Pascutti, Boninsegna, attaccanti guerrieri tuonanti
di I centravanti prepotenti. Riva aveva la faccia scolpita, squadrata, di un eroe d’Omero. Pascutti piaceva a Pasolini -
Le vite da romanzo di Ghiggia, Lojacono e altri stranieri dei miei tempi
di Ghiggia a fine carriera andò al casinò di Montevideo a fare il croupier. Lojacono era un cacciatore di gonne e un pokerista incallito -
Sarti Burgnich Facchetti. Il boom. Poveri ma belli. Un altro calcio, un’altra Italia
di Passava di moda il Trio Lescano, s’affermava il Duo Fasano. Dominava Milano. Schiaffino geniale inventore di giocate ammirevoli -
Le panchine ruspanti di Oronzo Pugliese e Mazzone gli anti-maghi
di In tempi di filosofi della tattica e inventori del nulla, mi piace ricordare gli allenatori dei miei tempi, i più semplici e genuini -
Mi manca da morire Pesaola
di Diceva: “A Napoli non ti senti mai solo. Napoli è stata amore a prima vista. Bella da riempire il cuore. Non mi sento più argentino, sono napoletano”.... -